In questo articolo, vorrei soffermarmi brevemente sull'importanza di intervenire sui fattori di rischio modificabili.
La combinazione di interventi non farmacologici e farmacologici è fondamentale, infatti, nella gestione dell’osteopenia e dell’osteoporosi e, solo una adeguata valutazione clinica può portare ad una scelta mirata del tipo di intervento da effettuare.
Modificare errate abitudini alimentari, correggere comportamenti a rischio (abitudine al fumo o all'alcool), acquisire stili di vita volti al benessere fisico, sono semplici norme comportamentali che si possono acquisire anche in autonomia, ma affinché gli interventi di prevenzione dell’osteoporosi siano efficaci, in presenza di uno o più fattori di rischio, è indispensabile sottoporsi ad una valutazione clinica, alla misurazione della densità minerale ossea, all'approfondimento dello studio del metabolismo osseo con esami ematochimici, i cui esiti devono essere necessariamente contestualizzati e parametrizzati nel tempo, in quanto l’osso è soggetto a un continuo rimodellamento, caratterizzato da un processo di riassorbimento osseo ed apposizione di nuovo tessuto osseo.
Durante tale processo si può avere un aumento della porosità con alterazioni micro strutturali, principali fattori di rischio, appunto per l’osteoporosi.